Saluto del Presidente Claudio Pedrinis
Cari Amici,
l’Associazione Sportiva Osco svolge oramai da molti anni numerose attività, tra le quali il disco su ghiaccio é senza dubbio quella che più appassiona giovani e meno giovani del nostro Comune. Con la disputa dell’attuale campionato ticinese di III. Divisione, la nostra squadra ha raggiunto l’invidiabile traguardo dei 20 tornei consecutive, senza che la passione per questo sport mostri segni di cedimento tra tutti quanti, i quali, in un modo o nell’altro, contribuiscono a sostenere la squadra. Per festeggiare degnamente questo traguardo , che mi auguro sia solo intermedio, ed in segno di ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per mantenere in vita la squadra, l’ASO ha allestito questa pubblicazione in cui rivivono I momenti salienti di questi 20 anni di Hockey, di cui ha ben ragione di essere fiera.
l’Associazione Sportiva Osco svolge oramai da molti anni numerose attività, tra le quali il disco su ghiaccio é senza dubbio quella che più appassiona giovani e meno giovani del nostro Comune. Con la disputa dell’attuale campionato ticinese di III. Divisione, la nostra squadra ha raggiunto l’invidiabile traguardo dei 20 tornei consecutive, senza che la passione per questo sport mostri segni di cedimento tra tutti quanti, i quali, in un modo o nell’altro, contribuiscono a sostenere la squadra. Per festeggiare degnamente questo traguardo , che mi auguro sia solo intermedio, ed in segno di ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per mantenere in vita la squadra, l’ASO ha allestito questa pubblicazione in cui rivivono I momenti salienti di questi 20 anni di Hockey, di cui ha ben ragione di essere fiera.
L'ASO nasce
Nel lontano 1937 un gruppo di appassionati oschesi si riunì per costituire una società sportiva cui venne dato il nome di ASSOCIAZIONE SPORTIVA OSCO. Il capitale iniziale ammontava a fr. 59.55; tale era infatti la rimanenza di una ricompensa versata da un turista confederato, spersosi nei boschi circostanti e tratto in salvo da alcuni giovani allarmati dalle sue grida.
Tra I dodici soci fondatori si scelse il primo comitato della società, composto dal presidente Andrea Pedrinis (padre dell’attuale presidente), da Giacomo Pedrini e Bruno Butti.
La lettura dei primi statuti rivela che lo scopo principale della neo-costituita associazione fu in particolare quello di attrarre i giovani del villaggio verso gli sports invernali, e segnatamente di favorire la pratica dello sci. Tale attività fu infatti a lungo al centro degli interessi dell’ASO, fin quando, a partire dagli anni ’50, la febbre dell’hockey su ghiaccio assalì I giovani Scamoni, che dedicarono a questa disciplina una sempre maggior parte del loro tempo libero.
Tra I dodici soci fondatori si scelse il primo comitato della società, composto dal presidente Andrea Pedrinis (padre dell’attuale presidente), da Giacomo Pedrini e Bruno Butti.
La lettura dei primi statuti rivela che lo scopo principale della neo-costituita associazione fu in particolare quello di attrarre i giovani del villaggio verso gli sports invernali, e segnatamente di favorire la pratica dello sci. Tale attività fu infatti a lungo al centro degli interessi dell’ASO, fin quando, a partire dagli anni ’50, la febbre dell’hockey su ghiaccio assalì I giovani Scamoni, che dedicarono a questa disciplina una sempre maggior parte del loro tempo libero.
Gli anni dal `50 al `62
I primi approcci con la nuova attività avvennero sulla piccola e tuttora esistente pista di Campiei, vero fulcro del divertimento invernale di quegli anni ed ancora oggi luogo di accanite partite tra i discatori in erba del paese. Su quel modesto quadrato di ghiaccio, i neofiti dell’hockey oschese appresero i primi rudimenti del gioco disputando, da principio, numerosi confronti tra squadre di cosidetti “locali” ed “emigranti”, aspirando però sempre più ad uscire dai confini del paese e misurarsi con altre formazioni della regione. Vennero così dapprima organizzati incontri amichevoli con le compagini del Mairengo e del Carì, a tutt’oggi ben vivi nel ricordo di chi ebbe la fortuna di parteciparvi. Poi, nell’inverno del 1959, l’ASO, vestito della nuova divisa azzurra, affrontò, per la prima volta su di un campo delle dimensioni regolari, le squadre dell’Airolo, del Faido e del Grasshoppers II, quest’ultima sulla pista della Valascia ad Ambrì. Breve ma intensa la stagione hocheystica di quei tempi, se pensiamo che la squadra disputò a volte due partite nello stesso giorno, contro avversari diversi. Tre anni dopo, nel 1962 il grande momento: l’ASO si iscrive al Campionato Ticinese di III. Divisione, affiliandosi alla Federazione Svizzera di Hockey su ghiaccio.
Gli anni dal '62 all'82
L’ASO inizia la sua finora ventennale avventura nel migliore dei modi; vince infatti il campionato 1962/63 battendo la concorrenza di squadre ben più blasonate, quali il Lugano II e l’Ascona II, contro la quale i nostri persero l’unico punto di tutto il torneo. Si effettuò quindi una trasferta a Kloten per lo spareggio ai fini della promozione in II. Divisione, nel quale gli avversari si imposero però nettamente. La sconfitta non intaccò certo il morale della squadra e dei numerosi simpatizzanti che seguirono i giocatori sulle rive della Limmat, dando vita ad una tradizione che vuole l’ASO ed i propri tifosi assolutamente sportivi anche in occasione delle sconfitte. Seguirono poi numerosi campionati in cui l’ASO si comportò sempre egregiamente, malgrado le numerose difficoltà via via incontrate, tra cui la maggiore era, e resta, la mancanza di una propria pista regolamentare, che costrinse addirittura la squadra a disputare nel campionato 1967/68 tutte le partite in trasferta. Dieci anni dopo, nel 1971/72, l’ASO vinse per la seconda volta il campionato di III. Divisione ed affrontò nuovamente l’esperienza del torneo di promozione, dove seppur battuto, si comportò egregiamente. In seguito, rinnovando via via i propri giocatori ed accogliendo nelle proprie file anche alcuni elementi provenienti da altri comuni della valle, senza peraltro perdere la propria caratteristica di squadra paesana, l’ASO ha disputato regolarmente tutti i successivi campionati, con alterna fortuna, senza comunque mai terminare nessuno dei venti tornei disputati all’ultimo posto della classifica. Nei suoi vent’anni di storia la squadra ha visto la quasi totalità dei giovani del paese difendere i propri colori, ed, in più di un’occasione, alcuni tra quelli che si erano volontariamente messi a meritato riposo, non esitarono a calzare di nuovo i pattini per dare manforte alla compagine a volte afflitta da problemi di formazione. In questa occasione appare doveroso ricordare che tra i giocatori del primo campionato figuravano già Claudio Pedrinis, Silvano Bertolini, Enea Pedrini, Fausto Pedrini, Fernando Pedrinis e Maurizio Pedrinis, che ritroviamo ancora oggi, e con il medesimo entusiasmo di allora, tra i ranghi della squadra attuale.
Il presente ed il futuro
Nell’anno del ventesimo campionato l’ASO ha moltiplicato i propri sforzi, onde affrontare degnamente le gare, impegnandosi in regolari allenamenti sulla pista di Bellinzona, dimostrando che la passione dei suoi giocatori non é certo da meno di quella che vent’anni addietro spinse i giovani di allora ad iniziare un’avventura alla quale si spera daranno nuova linfa i numerosi piccoli discatori che ogni inverno riversano, sulla immutata pista di Campiei, la loro spontanea passione per questo bellissimo gioco. I sacrifici dei giocatori, sparsi per motivi professionali in tutto il Cantone, che si sono allenati settimanalmente il Martedì sera dalle 22.15 alle 23.15, sono stati ricompensati dal brillante secondo posto ottenuto in campionato, che lascia ben sperare per il futuro della società, che intende intraprendere tutto quanto é necessario per continuare, anche in futuro, con il medesimo spirito di camerateria, un’attività che i sempre maggiori costi di gestione e la sempre minor disponibilità di piste per la pratica del gioco, rendono ogni anno più problematica. La società affronta i problemi con i quail é confrontata con la speranza che l’attività sportive possa servire a mantenere vivi tra i nostri giovani ed i meno giovani del paese dei sinceri rapporti di camerateria ed ad offrire ai giovanissimi un motivo per conservare stretti contatti con il nostro paese, ed evitarne lo spopolamento purtroppo tanto diffuso soprattutto tra i comuni montani del nostro Cantone.